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Bonus 150 euro in busta paga: cos’è e quando spetta?

Il nuovo aiuto per le famiglie italiane arriva con il bonus 150 euro, che viene accreditato in busta paga in maniera automatica per i dipendenti con reddito non superiore ai 20.000 euro lordi annui, ma che spetta anche a pensionati, lavoratori autonomi e una serie di categorie che in estate avevano già beneficiato del bonus 200 euro previsto dal Decreto Aiuti. Il bonus 150 euro è stato invece concesso dal Decreto Aiuti ter (D.L. n. 144/2022) insieme al prolungamento del taglio delle accise su benzina e gasolio, oltre al rifinanziamento del bonus trasporti.

Una misura prevista per aiutare le famiglie che devono fronteggiare il caro energia, conseguenza della grande crisi dovuta alla Guerra in Ucraina, che ha fatto sì che ci fosse un aumento dei prezzi in tutti i settori.

Un importo inferiore a quello del bonus precedenza, per via del bisogno, da parte dell’ex Governo Draghi di riuscire a coprire tutti gli aventi diritto, nonostante si avesse a disposizione dei fondi di importo minore. 

Erogazione per i dipendenti

Le modalità di ricezione del bonus ricalcano a grandi linee quelle del precedente bonus 200 euro. L’accredito per i dipendenti avverrà in maniera automatica nella busta paga di novembre, nel caso in cui si abbia una retribuzione imponibile non superiore ai 1.538 euro mensili.

L’accredito della somma deve avvenire una sola volta, questo vuol dire che nel caso in cui si sia titolari di più di un rapporto di lavoro occorre controllare che l’accredito avvenga in una sola busta paga, altrimenti di sarà costretti a restituire gli importi percepiti in maniera indebita.

I 150 euro spettano anche a chi nel mese di novembre è coperto da contribuzione figurativa integrale INPS come ad esempio la maternità.

Per i pensionati

Il bonus 150 euro spetta anche ai pensionati e a tutti coloro che percepiscono dei trattamenti pensionistici in qualunque forma, quindi non solo pensioni da lavoro, ma anche d’invalidità e pensioni sociali, i quali abbiano avuto ricorrenza almeno dal 1° ottobre 2022 e che nel 2021 non abbiano dichiarato un reddito massimo di 20.000 euro massimi. A tal proposito si chiarisce che i redditi a cui ci si riferisce possono derivare non solo dai rapporti pensionistici, ma anche ad altri che possono derivare sia dall’affitto e dalle collaborazioni; sono però esclusi quelli derivanti dalla casa di abitazione e da TFR.

Nel caso dei pensionati il bonus verrà erogato direttamente dall’INPS in base a quelle che sono le informazioni reddituali che hanno in possesso in maniera automatica.

Annamaria Punzo